Venerdì 7 luglio ore 21,15
Teatro Romano di Fiesole
ROBERTO MERCADINI
Orlando Furioso
Di Ludovico Ariosto
Adattamento di Roberto Mercadini
Regia Roberto Mercadini
Con Roberto Mercadini
L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto è un libro tanto pieno di fantasia e di estro da sembrare scritto non da un uomo, ma da un’orda di folletti e di fate. E, allo stesso tempo, è un libro pieno di logica, di raziocinio, di sfavillante lucidità. È un libro torrenziale, labirintico, cangiante.
E per certi versi, si potrebbe dire, impossibile da raccontare: ossia impossibile da intrappolare in una narrazione teatrale.
Eppure la sfida mi attraeva in modo irresistibile. Valeva la pena tentare, secondo me. Valeva la pena rischiare di finire travolti dal torrente, dispersi nel labirinto, abbagliati dalle sue iridescenze.
Giudicate voi il risultato.
Roberto Mercadini (Cesena, 1978), narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore, si esibisce in tutta Italia con i suoi monologhi che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità
La battaglia di Roncisvalle è stata un evento storicamente irrilevante. Anzi, neppure una battaglia vera a propria, ma un’imboscata. Eppure da quell’avvenimento microscopico si è scatenato, per insondabile capriccio della storia e della fantasia umana, un incendio sontuoso di narrazioni.
A fomentarlo furono stratificate stirpi di saltimbanchi, menestrelli, cantastorie, trovatori, giullari, poeti.
L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, per certi versi, si inserisce in tale antica tradizione: è un poema fra i tanti del ciclo carolingio. Anzi, è il seguito di un altro poema cominciato e rimasto incompiuto, l’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo.
Per altri versi, invece, il poema di Ariosto sembra eludere qualunque tradizione e qualsiasi schema umano.
Sembra l’opera di un’orda di folletti, coadiuvata da una equipe di fate sotto l’effetto di sostanze psicotrope.
È una danza scatenata di bizzarrie comiche e di dolcezze effervescenti, un’orgia di aurore boreali, una sabba angelico ed esilarante.
Simbolo del poema è l’ippogrifo, animale talmente assurdo che, a rigore, non potrebbe esistere neppure nella fantasia.
Nell’affascinante e suggestiva atmosfera del Teatro Romano di Fiesole
DATE 7 luglio ore 21.15
TEATRO Teatro Romano di Fiesole
COSTO
I° settore € 15,00 (anziché € 20,00 incl. prev. – sconto del 25%)
II° settore € 10,00 (anziché € 15,00 incl. prev. – sconto del 33.33%)